Il Consiglio Direttivo è composto da 7 soci che hanno creduto nell’associazione sin dal primo momento e che, infaticabili, hanno lavorato affinché ciò che era solo un sogno divenisse una splendida realtà: AGATA!
"Io ho scoperto di avere un cancro ad agosto 2015. Per qualche giorno non sono uscita di casa, chiusa nella mia disperazione. Poi, ho indossato il mio sorriso migliore e mi sono tuffata in questa nuova prova della vita. In questa prova PER la vita. Lo dovevo a me stessa e a mia figlia che, in quelle ore terribili, è stata il mio unico pensiero. Quel sorriso è riuscito a spazzare via il pessimismo ed io credo che quella forza sia stata un grande dono del Cielo. E’ per il mio desiderio di ringraziare, che AGATA è nata. Per contagiare quel sorriso, quella speranza, quella serenità che all’improvviso Ti invade mentre stai per entrare in sala operatoria. AGATA nasce per portare una carezza, per ridere insieme, per asciugare ogni lacrima, per offrire una spalla solida su cui poggiarsi per riprendere fiato, per trasferire il favore che noi stessi – quando ci siamo ammalati – abbiamo ricevuto da angeli custodi terreni che ci sono stati accanto con amore. AGATA è nata perché nessuno si senta solo. Il cancro è una malattia terribile. Quanti amici e familiari si è portato via! Ma non gli consentiremo di portarsi via il loro ricordo ed i nostri valori e sentimenti più veri: l’amore, la fede, la speranza. Con AGATA corriamo ogni giorno, corriamo per la vita, corriamo perché la paura non abbia la meglio mai. AGATA è la vita oltre la paura ed è questo che vogliamo donare a chi crede in noi"Mirna
"Sono AGATA perché ci credo. Perché avere un punto di riferimento nella malattia è fondamentale.
Cerco di dare ciò che avrei voluto ricevere – ma che purtroppo non ho ricevuto – quando mi sono ammalata."Anna
I nostri angeli:
" Questa è una lettera d’amore.
Perché raccontare la tua storia, oggi, vuol dire raccontare una donna straordinaria, che ha tanto amato. E la prova di quel che sto dicendo è in questa chiesa gremita.
Prometto di tenere a bada il mio temperamento per tentare di essere “sobria”, come mi hanno chiesto due persone importantissime per te.
Ciao bimba!
Dopo 35 anni di Amicizia e sorellanza, mi accingo a scrivere la lettera più difficile della mia vita.
In queste ultime ore ho ricevuto centinaia di attestati di stima e di affetto per te, da tutta Italia. Sono state il ritorno del tanto amore che hai seminato ogni giorno, facendo sentire ognuno di noi una persona speciale, donandoti agli altri e occupandoti di chi avesse bisogno anche sacrificando te stessa.
In 35 anni di amicizia abbiamo condiviso moltissimo. Potrei trascorrere ore e addirittura giorni a raccontare momenti e aneddoti che porto nel cuore e che mi portano a sorridere anche nel dolore.
Da sempre ti ho sostenuta. Ti sei battuta senza remore contro ogni forma di ingiustizia. Hai lottato a tutela dei malati di cancro, ma anche per il rispetto dei diritti di ogni altro essere umano, senza distinzione di colore della pelle o nazionalità. Con forza ti sei sempre battuta per i diritti dei diversamente abili, contro le barriere architettoniche e mentali. Ma anche per la tutela della salute e sicurezza di bambini. O dell’ambiente. Talvolta facendo denunce che sono rimaste inascoltate.
Soprattutto in questi ultimi anni, Lucy, io non solo ti sono stata vicina ma ti ho osservata, mi sono preoccupata per te e talvolta abbiamo anche litigato. Anche questo è stato segno del nostro amore grandissimo. Da parte mia, ho provato a proteggerti. In un momento difficile della tua malattia, avrei voluto che non ti facessi carico anche del dolore altrui. Non mi hai dato ascolto ed hai continuato a donarti completamente, mentre tutti noi comprendevamo che in te si stesse compiendo qualcosa di straordinario in cui c’era la mano di Dio.
E straordinario è stato quello a cui ho potuto assistere qualche pomeriggio fa, quando all’improvviso ti sei scossa da quel mondo di Altrove in cui la malattia e la morfina ti avevano condotta e hai detto di avere il cuore in pace, mentre i tuoi occhi illuminavano quel buio in cui tutti eravamo sprofondati. Il buio della paura.
La tua luce piena di amore e di fede è stata il regalo più grande che potessi farci. In quel momento io ho capito che Gesù ti stesse tenendo per mano.
Amica del mio cuore, oggi io sono qui per ringraziarti di tutto quello che ci hai e mi hai donato, ogni giorno. Tra i tanti di cui ti sei occupata ci sono stata anch’io. E per me hai fatto tantissimo, materialmente e moralmente, facendo in modo che mai – neppure un istante – io mi sentissi sola, o spaventata, o rassegnata.
Grazie, Lucia, per ogni parola, per ogni insegnamento, per quella luce nei tuoi occhi, per l’amore, per l’amicizia, per la tenacia, per i denti stretti per non darla vinta al dolore, per le risate fino alle lacrime, per i pianti condivisi, per i piatti gustosi con cui ci hai deliziati, per le esperienze condivise, per quello che hai fatto in Agata e per Agata.
Sono certa che non smetterai di essere al mio fianco, al nostro fianco. Aiutaci, Lucia, a dare un senso a tutto questo dolore, aiutaci a realizzare i progetti che avevamo fatto insieme, aiutaci a somigliarti un po’, rendendoci migliori.
Ovunque tu sarai, ci sarà un pezzo di Agata con te.
Ovunque noi saremo, ci sarà una parte di te insieme a noi.
Ti amo. Ti amiamo."Mirna